Pensiamo a una tenda costituita da pali e tessuto. Quando non è montata costituisce un insieme casuale, mentre quando viene utilizzata, forma e funzione sono strutturate e integrate: la tensione che si crea nel tessuto e tra i pali correttamente inseriti origina una struttura flessibile e integrata. Nel corpo umano le ossa rappresentano i pali della tenda mentre la fascia, cioè legamenti e tendini, sono il tessuto della tenda; l'obiettivo della fascia è di mantenere appropriate relazioni spaziali tra diversi componenti. La fascia è l'elemento di unione, un tessuto connettivo che circonda muscoli, ossa, nervi, organi, ogni singola cellula. La fascia crea un supporto, una protezione, aiuta ad assorbire gli shock, è importante nell'emodinamica – il movimento del sangue nei vasi - e nella biomeccanica – l'applicazione dei principi della meccanica agli organismi viventi -, fornisce la matrice liquida che permette la comunicazione intercellulare, è la nostra prima difesa contro le infezioni e la materia da cui prende il via la riparazione dei tessuti dopo una ferita. Quando la fascia è in salute ci si può adattare alle diverse sollecitazioni e proteggersi dai traumi.
Come possiamo intervenire per permettere alla fascia di svolgere al meglio la sua funzione connettiva? Come mantenerla al massimo dell'efficienza? In che modo è possibile ripristinarne la funzionalità, una volta che è stata danneggiata?