La resilienza è la capacità di un materiale di sopportare sforzi applicati bruscamente, senza rompersi o cedere. Non è solo resistenza ma evoca proprietà di flessibilità e adattamento. Per capire meglio questo concetto basta pensare alla tensegrità, o più precisamente integrità tensionale, espressione coniata dall’architetto Buckminster Fuller per descrivere la progettazione di strutture che con la minima quantità di materiale garantiscono un’eccezionale stabilità, grazie all'utilizzo di materiali resistenti sia alla compressione che alla tensione. Anche il sistema corpo, come qualsiasi ecosistema in natura, è dotato di resilienza: si parla infatti di resilienza psicologica, la capacità di riprendersi più velocemente o meglio rispetto a un altro individuo dopo un lutto o un infortunio, di resilienza mentale, perché diverse strategie, credenze e convinzioni possono portare ad esiti differenti, o infine di resilienza fisiologica, in quanto fattori come il sonno e la nutrizione incidono sulla rigenerazione e riparazione dei tessuti.
Come è possibile rendere un corpo più resiliente rispetto alla vita quotidiana, alle sfide che l'esistenza ci pone? E rispetto al nuovo obiettivo allenante, o a un trauma subìto? Quali sono i fattori che incidono sui parametri della resilienza e quali indici dobbiamo misurare per conoscere la resilienza di un corpo?